Chiamami al
3385416763 |
Indirizzo Studio
Via Giannelli, 36 Ancona |
Lo schema dell'abbandono è legato al timore di perdere le persone amate e di rimanere senza nessun legame.
Una persona con questo schema può pensare costantemente di venire lasciata dal partner (anche se razionalmente non si ha motivo per pensarlo) o che le persone care possano morire.
E' come se emotivamente, si senta di essere destinati a stare soli.
La trappola si attiva non solo a causa di eventi concreti (separazioni, divorzi, morte, trasloco) ma anche quando c'è un'interruzione del contatto con l'altro, anche momentanea o solamente emotiva.
Alcuni esempi di eventi che possono attivare la trappola.
Il ciclo emozionale dell'abbandono è composto da angoscia, dolore e rabbia. La sensazione che si prova è come quella di un bambino piccolo che si sente solo e perso e cerca disperatamente la figura di attaccamento e va in panico non trovandola.
Poi l'angoscia passa e lascia il posto alla tristezza per la perdita e alla solitudine più profonda. Poi interviene la rabbia per essere stati lasciati .
Le pesone con la trappola dell'abbandono hanno spesso relazioni sentimentali turbolente e instabili oppure, per paura di soffrire e rivivere la perdita, preferiscono stare soli.
I partner scelti e per cui si prova una forte attrazione sono spesso quelli più portati a far rivivere l'abbandono:
Solitamente questa trappola ha origine nell'infanzia da una possibile predisposizione genetica e dall'ambiente di sviluppo del bambino:
-perdita di un genitore (morte o divorzio)
-malattia di un genitore
- accudimento fisico e emotivo inadeguato
-famiglia soffocante o iperprotettiva
- minor attenzione dei genitori dopo la nascita del fratellino/sorellina
Cosa fare?
Se credete di avere questa trappola è importante che diveniate consapevoli della vostra storia.
Ci si può fermare a pensare quali sono i momenti nel presente in cui proviamo angoscia d’abbandono.
Pensare alle relazioni passate cercando di individuare i modelli ricorrenti e a che cosa avevano in comune i vari partner scelti.
Cercate di monitorare le vostre sensazioni, i pensieri e le emozioni connesse all'abbandono.
E’ anche importante imparare a convivere con i momenti di solitudine, cercando di tollerare i momenti di separazione dal partner.
Ed inoltre cercate di comprendere quella parte piccola dentro di voi che è ancora ferita per l'abbandono e la perdita subita nell'infanzia e che tende a ripetere ciò che ha vissuto ricadendo nelle stesse trappole così familiari.
Bibliografia
Reinventa la tua vita. Jeffrey E. Young, Janet S. Klosko.
Una persona con questo schema può pensare costantemente di venire lasciata dal partner (anche se razionalmente non si ha motivo per pensarlo) o che le persone care possano morire.
E' come se emotivamente, si senta di essere destinati a stare soli.
La trappola si attiva non solo a causa di eventi concreti (separazioni, divorzi, morte, trasloco) ma anche quando c'è un'interruzione del contatto con l'altro, anche momentanea o solamente emotiva.
Alcuni esempi di eventi che possono attivare la trappola.
- la trappola dell'abbandono può presentarsi quando avviene una breve separazione dal partner, magari per lavoro. Ciò può portare ad una profonda sofferenza e a sentirsi come se l'altro non dovesse più tornare e di averlo perso per sempre.
- l'interpretazione della noia del partner o di un piccolo litigio, può essere interpretato come segnale di un possibile abbandono
Il ciclo emozionale dell'abbandono è composto da angoscia, dolore e rabbia. La sensazione che si prova è come quella di un bambino piccolo che si sente solo e perso e cerca disperatamente la figura di attaccamento e va in panico non trovandola.
Poi l'angoscia passa e lascia il posto alla tristezza per la perdita e alla solitudine più profonda. Poi interviene la rabbia per essere stati lasciati .
Le pesone con la trappola dell'abbandono hanno spesso relazioni sentimentali turbolente e instabili oppure, per paura di soffrire e rivivere la perdita, preferiscono stare soli.
I partner scelti e per cui si prova una forte attrazione sono spesso quelli più portati a far rivivere l'abbandono:
- persone che non cercano una relazione
- persone già impegnate (fidanzate o sposate)
- persone che viaggiano molto o abitano lontano
- persone che fanno uso di droghe o alcool
- partner depressi
- persone che vogliono essere libere
- persone ambivalenti che un giorno sono innamorate e il giorno dopo no
Solitamente questa trappola ha origine nell'infanzia da una possibile predisposizione genetica e dall'ambiente di sviluppo del bambino:
-perdita di un genitore (morte o divorzio)
-malattia di un genitore
- accudimento fisico e emotivo inadeguato
-famiglia soffocante o iperprotettiva
- minor attenzione dei genitori dopo la nascita del fratellino/sorellina
Cosa fare?
Se credete di avere questa trappola è importante che diveniate consapevoli della vostra storia.
Ci si può fermare a pensare quali sono i momenti nel presente in cui proviamo angoscia d’abbandono.
Pensare alle relazioni passate cercando di individuare i modelli ricorrenti e a che cosa avevano in comune i vari partner scelti.
Cercate di monitorare le vostre sensazioni, i pensieri e le emozioni connesse all'abbandono.
E’ anche importante imparare a convivere con i momenti di solitudine, cercando di tollerare i momenti di separazione dal partner.
Ed inoltre cercate di comprendere quella parte piccola dentro di voi che è ancora ferita per l'abbandono e la perdita subita nell'infanzia e che tende a ripetere ciò che ha vissuto ricadendo nelle stesse trappole così familiari.
Bibliografia
Reinventa la tua vita. Jeffrey E. Young, Janet S. Klosko.
|
Dottoressa Annalisa Scarpini Psicologo Ancona
Cellulare.: 338 5416763 Riceve presso: Via Giannelli, 36 - 60123 | Ancona E-mail: [email protected] P.IVA: 02679700423 Iscritta All’Ordine degli Psicologi delle Marche Numero: 2346 |