Accettazione e Impegno
Tutti vorrebbero raggiungere la felicità, quella felicità intesa come sentirsi bene, provare piacere, gratificazione in modo stabile e continuo..quel vissero felici e contenti con cui termina ogni film. Un concetto di felicità molto difficile se non impossibile da raggiungere.
Secondo Russ Harris la vita è anche dolore. E il dolore è impossibile da evitare: le malattie, i lutti, i rifiuti, le separazioni, le delusioni, gli insuccessi.. e una vita ricca e significativa non potrà che essere costituita da gioie e dolori.
Le persone che cercano di evitare di soffrire spesso non si mettono in gioco e in questo modo escludono dalla loro vita anche le cose belle che potrebbero accadere.
L'obiettivo nel'ACT è arrivare a vivere una vita ricca e significativa in cui si riesce a far spazio anche al dolore e alle emozioni negative e per fare questo bisogna AGIRE, agire in direzione dei propri VALORI e desideri più profondi.
L'Acceptance and Commitment Therapy (Terapia di accettazione e di impegno nell’azione) nasce dalla Relational Frame Theory (RFT).
La Relational Frame Theory (RFT) è una teoria del linguaggio e della cognizione in cui i pensieri finiscono per assumere un significato letterale.
Per esempio: le regole verbali sono utili nella nostra specie perché ci permettono di interagire nel nostro ambiente senza dover apprendere come comportarci. La regola "se metti le dita nella spina potresti farti male" viene appresa verbalmente senza averne prova diretta. Questo apprendimento verbale, in alcuni contesti, può però avere dei costi, quando i comportamenti che ne derivano, possono essere disadattivi e persistenti.
Una regola distruttiva potrebbe essere " non devo mai provare ansia, se provo ansia significa che sono debole" oppure " per essere felici bisogna controllare le emozioni e i pensieri". Il seguire una regola verbale è quindi un arma a doppio taglio perché può portare all'inflessibilità.
Il terapeuta che utilizza gli strumenti dell'ACT per indebolire il controllo e le regole verbali utilizza metafore, esercizi esperienziali, linguaggio paradossale e compiti comportamentali.
La metafora della scacchiera
Immagina una scacchiera, dove i pezzi bianchi sono tutti i tuoi pensieri e sentimenti piacevoli e i pezzi neri sono tutti quelli spiacevoli, che la tua mente definisce NEGATIVI.
Trascorriamo la vita cercando disperatamente di far avanzare i nostri pezzi bianchi e annientare tutti i pezzi neri.
Ma il problema è che esistono un numero infinito di pezzi bianchi e neri.
Non importa quanti pezzi neri eliminiamo, ne appariranno altri. Inoltre i pezzi bianchi attraggono i pezzi neri. Portiamo avanti pezzi bianchi come “Sono un bravo genitore/partner/studente” e questo immediatamente ne richiama uno nero “no non lo sei! che mi dici di come hai urlato l’altra sera ai tuoi bambini …”
Quindi possiamo trascorrere la vita sprecando il nostro tempo ed energie tentando di vincere la battaglia che non potrà mai essere vinta.
O possiamo imparare a essere più simili alla scacchiera.
La scacchiera è in contatto intimo con i pezzi, ma non è coinvolta nella battaglia. C’è una parte di TE che è come come la scacchiera. Nell’ACT la chiamiamo "Sé che nota": ci permette di uscire dalla battaglia con i nostri pensieri e sentimenti e contemporaneamente di dar loro pieno spazio di muoversi intorno.
Russ Harris
In questa metafora ognuno di noi è l'autista, mentre le emozioni, i pensieri, i ricordi e le sensazioni che si provano sono i passeggeri. Ci sono le vecchiette simpatiche e i bulli che cercano di comandare la direzione dell'aereo. (e della nostra vita)
La tendenza è quella di ripercorrere sempre la stessa strada conosciuta anche se non sempre questo è fonte di benessere. Quando si prova a cambiare qualcosa nella propria vita la prima sensazione è quella che le cose vadano addirittura peggio: i pensieri, le emozioni spiacevoli diventano ancora più forti e, per paura, si torna a fare ciò che si è sempre fatto. Bisognerebbe invece avere la forza di cambiare e fare cose nuove, in questo modo cambierebbero anche le emozioni e pensieri disfunzionali.
La tendenza è quella di ripercorrere sempre la stessa strada conosciuta anche se non sempre questo è fonte di benessere. Quando si prova a cambiare qualcosa nella propria vita la prima sensazione è quella che le cose vadano addirittura peggio: i pensieri, le emozioni spiacevoli diventano ancora più forti e, per paura, si torna a fare ciò che si è sempre fatto. Bisognerebbe invece avere la forza di cambiare e fare cose nuove, in questo modo cambierebbero anche le emozioni e pensieri disfunzionali.
DOVE MI TROVO:
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Dottoressa Annalisa Scarpini Psicologo Ancona Cellulare.: 338 5416763 Riceve presso: Via Giannelli, 36 - 60123 | Ancona Iscritta All’Ordine degli Psicologi delle Marche Numero: 2346 |
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