REGOLARE E PADRONEGGIARE I PROPRI STATI MENTALI

Cos’è la Metacognizione?

La metacognizione è la capacità di osservare e riflettere su noi stessi , i nostri pensieri, le nostre emozioni e su come funzionano i nostri comportamenti.
Significa anche comprendere gli stati mentali degli altri.

Una buona metacognizione ci aiuta a:

  • Conoscere noi stessi e il nostro funzionamento e a capire gli altri
  • Regolare pensieri ed emozioni, soprattutto quando diventano fonte di disagio o sofferenza

Come funziona la Metacognizione?

La metacognizione è composta da due aspetti principali:

1. Contenuti metacognitivi

Sono le idee e le convinzioni che abbiamo sui nostri pensieri e stati d’animo.
Esempio: “Se mi sento ansioso, vuol dire che sono una persona debole”. Queste convinzioni possono influenzare profondamente il nostro benessere.

2. Funzioni metacognitive

Sono le abilità pratiche che ci permettono di riconoscere i nostri stati mentali e agire su di essi. Tra queste troviamo:

  • Monitoraggio: osservare i propri pensieri ed emozioni
  • Decentramento: prendere distanza dai propri pensieri
  • Differenziazione: distinguere ciò che pensiamo da ciò che è reale
  • Integrazione: mettere insieme diversi punti di vista

Quando queste funzioni non sono ben sviluppate, possono nascere difficoltà come:

  • Non riuscire a dare un nome a ciò che si prova
  • Confondere i pensieri con fatti certi
  • Faticare a capire cosa prova l’altro
  • Non riuscire a trovare un senso ai propri comportamenti

Per entrare davvero in relazione con l’altro, è necessario guardare il mondo con i suoi occhi, non solo con i propri.


Padroneggiare gli Stati Mentali: la Mastery

Una delle funzioni fondamentali della metacognizione è la Mastery, cioè la capacità di affrontare attivamente le difficoltà emotive e i problemi della vita.
Una buona Mastery ci permette di reagire in modo flessibile e adattivo, scegliendo la strategia più utile a seconda della situazione.

Le 3 strategie per gestire gli stati mentali

1. Strategie di Primo Livello

Sono le più semplici, spesso automatiche o comportamentali. Esempi:

  • Prendere un farmaco per calmarsi
  • Evitare una situazione stressante
  • Chiedere aiuto per sentirsi meglio

Sono utili in alcuni momenti, ma non aiutano a capire davvero cosa sta succedendo dentro di noi.

2. Strategie di Secondo Livello

Richiedono maggiore consapevolezza e controllo. Esempi:

  • Decidere consapevolmente di fermare un comportamento
  • Spostare l’attenzione da un pensiero negativo
  • Scegliere di non rimuginare su un problema

3. Strategie di Terzo Livello

Sono le più complesse e profonde. Esempi:

  • Riflettere criticamente su un pensiero disfunzionale (es. “Non è vero che se ho ansia sono debole”)
  • Mettersi nei panni dell’altro per capire il suo punto di vista
  • Accettare i propri limiti e imparare a conviverci

Essere in grado di usare strategie diverse in base alla situazione è segno di equilibrio e intelligenza emotiva.


Comprendere e regolare i propri stati mentali è un passo fondamentale per vivere una vita più consapevole, serena e soddisfacente.
Non si tratta di “controllare” le emozioni, ma di imparare a riconoscerle, accoglierle e usarle nel modo giusto.

Sviluppare e accrescere la propria metacognizione e padroneggiare gli stati interni è possibile, ed è uno degli obiettivi più importanti nel lavoro psicologico e nella crescita personale.

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