“Tutti mi dicono che è passato e io lo so che è passato, ma il mio corpo mi dice una cosa diversa”
Il movimento, la postura, la comunicazione non verbale si adattano automaticamente all'ambiente per assicurare la sopravvivenza. Partendo da questo presupposto si può comprendere come un bambino cresciuto in un ambiente disfunzionale o con delle cure inadeguate abbia sviluppato una modalità di pensiero e di comportamento più attenta alla possibilità di pericolo perché a imparato a dover stare sempre in guardia . Per esempio se un bambino ha sperimentato che il suo avvicinarsi, protendersi e il ricercare il contatto visivo viene spesso rifiutato, potrebbe aver imparato che questi comportamenti hanno delle conseguenze negative e quindi anche nella vita adulta potrebbe evitare di guardare le persone negli occhi, nonostante il desiderio di entrare in relazione con gli altri. Nelle persone che hanno vissuto un trauma, il corpo e la mente interagiscono tra loro mantenendo vivo il passato attraverso delle memorie frammentate delle esperienze traumatiche. In queste persone, il corpo, si attiva in maniera disregolata, per esempio dando risposte fisse ed automatiche a stimoli che di per sé non sarebbero minacciosi, come se il corpo raccontasse una storia di cui cognitivamente non si è consapevoli. Il Disturbo Post Traumatico da Stress si manifesta come conseguenza di un evento traumatico che la persona ha vissuto o a cui ha assistito. Per esempio esperienze di morte, o minaccia di morte, gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri, aggressioni, abusi sessuali, disastri naturali, terrorismo, guerre, rapimenti, torture, incidenti, trascuratezza e malattie gravi. Le sensazioni corporee, le immagini, gli odori, il dolore fisico, il senso di oppressione, i ricordi intrusivi che sono presenti oggi , possono quindi essere il peso del passato che ci si porta ancora dietro legato all'esperienza traumatica. Ciò avviene perchè i ricordi e/o le sensazioni traumatiche dell'evento sono immagazzinati in diverse parti del cervello, che non sono integrate e manca una narrativa dell’evento. Le persone che hanno un disturbo correlato ad un trauma possono presentare un aumento eccessivo dell'arousal, cioè il livello di attivazione fisiologica. (iper-arusal : “stato di iper-vigilanza” che generalmente si manifesta con tachicardia, sudorazione eccessiva, respiro accelerato, agitazione fisica e motoria, tensione muscolare, tendenza all’azione, aumento delle capacità attentive, di memoria e decisionali) o al contrario un calo importante dell'arousal ( ipo-arousal: generalmente si manifesta con rallentamento del battito cardiaco, riduzione della pressione arteriosa, respiro lento, assenza di energie, ridotto tono muscolare, diminuzione delle capacità attentive, di memoria e di elaborazione ragionamento) e possono oscillare tra questi due estremi (iper-arousal e ipo arousal). Quando l'arousal è disregolato, anche i tre livelli di integrazione delle informazioni (cognitivo, emotivo e sensomotorio), normalmente collegati tra loro, sono disregolati. Questo avviene perchè, quando si percepisce una minaccia alla sopravvivenza (fisica e interpersonale), il livello cognitivo di regolazione del comportamento viene inibito da sistemi di regolazione più primitivi (cervello rettiliano) che permettono un azione veloce, istintiva e immediata. Da ciò si può comprendere come sia difficile per una persona con un disturbo post traumatico da stress, che vive quotidianamente con una sensazione di minaccia e un arousal disregolato poter integrare le informazione e le memorie traumatiche dell'evento subito, che continuano a ripresentarsi. Per ricollocare il passato nel passato, i pazienti devono elaborare le esperienze traumatiche in una zona di arousal ottimale, che viene chiamata: finestra di tolleranza. Quando si lavora in questa finestra le informazioni possono essere integrate perchè la parte corticale del cervello funziona e ciò è un prerequisito per integrare le informazioni a livello cognitivo, emotivo e sensomotorio.
Criteri per riconoscere un disturbo Post Traumatico:
La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti entrambe le caratteristiche seguenti: 1) la persona ha vissuto, ha assistito, o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all'integrità fisica propria o di altri 2) la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore. Nei bambini questo può essere espresso con comportamento disorganizzato o agitato. L'evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modi: 1) ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell'evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni. Nei bambini piccoli si possono manifestare giochi ripetitivi in cui vengono espressi temi o aspetti riguardanti il trauma 2) sogni spiacevoli ricorrenti dell'evento. Nei bambini possono essere presenti sogni spaventosi senza un contenuto riconoscibile 3) agire o sentire come se l'evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l'esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio o in stato di intossicazione). Nei bambini piccoli possono manifestarsi rappresentazioni ripetitive specifiche del trauma 4) disagio psicologico intenso all'esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell'evento traumatico 5) reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell'evento traumatico. Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi: 1) sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma 2) sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma 3) incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma 4) riduzione marcata dell'interesse o della partecipazione ad attività significative 5) sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri 6) affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore) 7) sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli, o una normale durata della vita). Sintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima del trauma), come indicato da almeno due dei seguenti elementi: 1) difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno 2) irritabilità o scoppi di collera 3) difficoltà a concentrarsi 4) ipervigilanza 5) esagerate risposte di allarme.
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