Dott.ssa Annalisa Scarpini- Psicologo Ancona
Con "effetto spettatore" si intende descrivere il fenomeno sociale per cui si hanno meno probabilità di ricevere aiuto/ assistenza quando sono presenti più persone in un' emergenza. Oggi vi parlerò di questo tema, credo estremamente attuale, verificandosi situazioni simili nella quotidianità a cui difficilmente riusciamo a darci una spiegazione sul perchè cose così terribili possano accadere. Questa dell'"effetto spettatore" è un 'ipotesi, che però vale la pena approfondire. Vediamo insieme questo video. L'effetto spettatore non vuole portare alla luce la mancanza di empatia e di altruismo dei passanti, che in realtà mostrano segni di ansia, sofferenza e preoccupazione .
Lo studio di questo fenomeno iniziò nel 1963 quando una giovane donna Kitty Genovese fu uccisa in un quartiere di New York. Trentanove testimoni hanno ammesso di aver assistito all'omicidio dai loro appartamenti , ma nessuno intervenne ne segnalò alla polizia ciò che stava accadendo. Questi testimoni hanno certamente avuto molte opportunità di chiamare la polizia - la lite violenta è durata all'incirca tra 30 e 40 minuti- ma nessuno lo fece. Nei giorni successivi tutti si chiedevano il perchè di ciò. Gli analisti e i commentatori tendevano a concentrarsi su stereotipi individuando nelle persone del quartiere disinteresse e indifferenza verso altri essere umani. Mentre gli psicologi sociali Bibb Latane e John Darley intanto iniziavano a studiare il fenomeno, ipotizzando che forse qualsiasi individuo in una circostanza simile avrebbe potuto esitare ad intervenire, che la consapevolezza che c'erano così tanti altri potenziali aiutanti, da inibire la volontà di ogni spettatore singolo di agire. Dopo l'omicidio di Kitty Genovese, l'effetto spettatore è stato osservato in altre dozzine di casi. Ad esempio, Il 7 novembre 2004,in California, una telecamera di sicurezza presso un parcheggio di un centro commerciale ha ripreso due uomini che hanno sequestrato una donna. La fotocamera inoltre ha ripreso le immagini di una decina di spettatori sparsi in tutta la scena e in varie fasi del sequestro. Nessuno di loro ha chiamato la polizia o ha aiutato la donna. L'elemento essenziale di un'analisi psicologica sociale del fenomeno si concentra sul : perchè gli individui in gruppo tendono a non aiutare o essere più lenti nella risposta rispetto alla condizione di essere soli? Ci sono tre motivi, secondo gli studiosi, per cui la presenza di altre persone inibisce l'aiuto. Ognuno di questi motivi si rafforza con l'aumento del numero di individui presenti.
Il metodo accettato ma non sperimentato per contrastare l'effetto è per le vittime specificare le richieste di aiuto ("Tu in rosso chiama un'ambulanza") piuttosto che trasmettendo la richiesta a tutti. Essere specifici nel tipo di aiuto richiesto e mirando a un individuo specifico fa si che la situazione sia chiaramente letta come un'emergenza, e ciò aiuterà ad eliminare molte delle ambiguità .
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April 2020
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