Dott.ssa Annalisa Scarpini- Psicologo Ancona
Mito n. 1 "Andare in terapia significa che sono debole, imperfetto o pazzo?". Nella mia esperienza, la ragione più comune per cui le persone evitano di cercare l'aiuto di un terapeuta, è la convinzione che ciò significherà che sono deboli, incapaci di risolvere i problemi da soli o che hanno qualcosa che non va. Inoltre, le persone, hanno spesso paura di cosa succederebbe se gli altri lo sapessero, come se andare dallo psicologo fosse associato a essere diverso o avere un grave problema mentale. A ciò può aggiungersi la paura che lo psicologo possa vedere qualcosa in loro che non va e che non sanno di avere e che può fare paura, e far emergere qualcosa che temono . La realtà La realtà è che la maggior parte delle persone che si rivolgono allo psicologo sono persone comuni, che hanno problemi quotidiani e ordinari come tutti e che vogliono cercare di comprendersi maggiormente per risultare più efficaci nella vita di tutti i giorni e al presentarsi dei problemi. Per esempio: gestire meglio l'ansia, il dolore, la rabbia, migliorare l'autostima, migliorare le relazioni, avere un supporto quando avvengono dei cambiamenti e sentirsi meglio con se stessi. Ci sono molti altri problemi per cui le persone vengono in terapia, naturalmente. Infatti, pensiamo che più di un quarto della popolazione adulta presenta in un dato momento della vita, i sintomi per porre una diagnosi psicologica. Questo ci fa capire come gli attacchi di panico, la depressione , l'ansia ad alti livelli, siano presenti in tantissime persone ma molte di queste decidono di non curarsi, portando quindi i sintomi alla cronicizzazione e accettando di avere una qualità della vita inferiore rispetto a quella che potrebbero avere se trattate. Ma perchè succede questo? Andare in terapia, se ci pensiamo, è una grande indicazione di maturità emotiva, di essere consapevole di aver bisogno dell'aiuto e essere disposti a chiederlo e a fare ciò che è necessario per prendersi cura di sé. Allora, da dove viene questo mito: che andare alla terapia significa essere deboli o avere qualcosa che non va? La prima influenza, è sicuramente quella culturale. Fin dalla tenera età, molte persone sono cresciute con l'idea che bisogna essere forti nella vita e che non si possono mostrare segni di debolezza o di forte emotività. Di conseguenza, alcune persone nascondono e controllano la loro sofferenza e le emozioni valutate negativamente. Se ci riflettiamo, se dentro stiamo soffrendo e non vogliamo farlo vedere all'esterno, la debolezza diventa quell'aggettivo che pensiamo ci possa essere dato da un giudizio fatto da altri. Non voler risultare agli occhi degli altri deboli. Immagina se fosse un tabù o un segno di debolezza cercare aiuto per una gamba rotta, l'ipertensione o qualsiasi altro problema medico. Ci sarebbero probabilmente meno persone che vivono sul pianeta. Vivere una vita che per qualche verso non ci rende completamente soddisfatti potrebbe essere più doloroso di una gamba rotta. Un altro fattore che contribuisce alla convinzione che andare in terapia significa essere deboli, inadeguati o "pazzi" sono i mezzi televisivi. Le persone che vanno in terapia sono spesso descritte in televisione e nei film come strane, non normali, eccentriche. Uno dei primi esempi di questo è il romanzo e poi film "Qualcuno volò sul nido del cuculo" che rafforza l'idea che avere qualsiasi tipo di problema di salute mentale potrebbe significare essere"pazzo". Oggi sono di moda film dove è presente lo psicologo e spesso quello che si vede sullo schermo non coincide poi con ciò che significa una terapia. La psicoterapia è un percorso di trattamento e di conoscenza di sè. L'intervento si realizza in una serie di incontri con un professionista con lo scopo di promuovere un cambiamento tale da ridurre la sofferenza e/o raggiungere gli obiettivi concordati. Se ci fermiamo un attimo a riflettere potremmo renderci conto che effettivamente chi ha il coraggio di entrare nella stanza di uno psicologo è in grado di dimostrare a se stesso e agli altri di essere una persona sana, in grado di prendersi cura di sè perchè consapevole di aver bisogno di aiuto e di avere il diritto ad avere una vita più serena anche se si trova in un momento di fragilità.
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April 2020
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