Conoscere i disturbi comportamentali della malattia di Alzheimer: l'aggressivita'

L'aggressività è una delle manifestazioni comportamentali che può comparire in alcuni anziani affetti da demenza.
Può essere espressa sul piano verbale e/o fisico.
Queste manifestazioni, che sembrano presentarsi in modo improvviso,  hanno spesso una causa anche se a volte appare incomprensibile per chi assiste.
La persona affetta da demenza, avendo una compromissione cognitiva in varie aree, ha difficoltà ad interpretare gli eventi intorno a lui e ciò che gli viene richiesto.
L'aggressività viene quindi utilizzata come una modalità di difesa verso qualcosa che viene  interpretato come una minaccia. 
A causa dei disturbi di comprensione del linguaggio la persona può non comprendere cosa sta accadendo e vedersi persone che lo spingono per fargli fare qualcosa potrebbe agitarlo. Allo stesso modo quando la produzione linguistica è deficitaria il comportamento non verbale può diventare il canale comunicativo privilegiato per manifestare il disagio rispetto ad una situazione.
Un dolore, un bisogno, un fastidio, una paura possono essere espressi con ansia, agitazione e aggressività. 


Che cosa fare?

• Mantenere la calma, non reagire e non sgridare la persona. Evitare ogni possibile discussione.
• Cercare di individuare cosa ha scatenato il comportamento aggressivo o l’agitazione e mostrare empatia e comprensione 
• Cercare di riconoscere le situazioni premonitrici, i momenti in cui il soggetto è maggiormente agitato ed aggressivo in modo da poter, in futuro, cercare di porre rimedio in tempo.   
• Comprendere la non intenzionalità dell’aggressività del malato nei nostri confronti, ma considerarla come espressione di un disagio.  
•  Il comportamento punitivo/educativo non va utilizzato (ad es.: «Quante volte ti devo dire di non…»).  
• E' importante mantenere un tono della voce dolce e evitare movimenti bruschi con il corpo che possono essere giudicati come pericolosi o muovere le mani troppo vicino alle persona finché non si è ripristinato lo stato di calma.

Come prevenire?

• Rispettando la lentezza del malato. Quando poniamo una richiesta aspettiamo in silenzio. Ricordiamoci che i tempi di elaborazione dell'informazione sono molto più lenti.
• Cercando di dare alla persona la massima privacy nel momento di andare in bagno. Immaginiamo come può sentirsi imbarazzato a non riuscire più a lavarsi autonomamente, a doversi spogliare davanti ad altre persone. Riconosciamogli l'emozione che prova e cerchiamo di rendere l'ambiente più confortevole possibile.
• Comprendiamo la paura che può avere la sera, quando a causa del buio può interpretare erroneamente gli stimoli e le informazioni che ha intorno.

---