Dott.ssa Annalisa Scarpini
Oggi la progettazione dell'ambiente diventa una parte integrante della qualità dell'assistenza. L'approccio Gentlecare di Moyra Jones fu uno dei primi a dare importanza all'ambiente fisico nella malattia di Alzheimer, a parlare di sicurezza, di facilità d'accesso e di flessibilità in base alle modificazioni della malattia. Un ambiente confortevole, sicuro, tranquillo, esteticamente curato e simile all'ambiente domestico è quello che si dovrebbe ritrovare nelle strutture che si occupano di anziani. Si è visto infatti che l'ambiente può influire sul benessere psico-fisico della persona, sopratutto se in questo luogo vengono trascorse molte ore del giorno. Una persona anziana, malata, in un ambiente chiuso, con pochi colori, cupo e rumoroso non può che chiudersi ancora di più e aderire al ruolo di malato che anche l'ambiente sembra conferirgli. Le strutture per anziani iniziano quindi a modificarsi e aderire ad un nuovo modello di assistenza che vede l'anziano come una persona ancora viva che deve essere stimolata e che ha una sua dignità che va rispettata. I primi giardini sensoriali per i malati di Alzheimer si sono diffusi in Canada, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Negli ultimi anni anche in Italia si sta cercando di creare degli spazi all'aria aperta per queste persone adattandoli alle esigenze della malattia. Si è visto infatti che luoghi aperti, protetti, con percorsi circolari dove l'anziano può muoversi liberamente in sicurezza e a contatto con la natura possono migliorare la qualità della vita della persona e il suo benessere psicofisico. Uno studio durato un anno e svolto in Canada all'interno del giardino "New Moon Garden" ha evidenziato gli effetti positivi dei giardini sensoriali notando i suoi benefici nel ridurre ansia, agitazione e aggressività. Oltre allo stato di calma e benessere che dona la visione di piante, fiori colorati e il sentire gli odori della natura, le attività all'aria aperta sembrano far diminuire l'apatia e la tristezza e favoriscono il movimento della persona. Alcuni studi hanno evidenziato che anche solo la possibilità di poter trascorrere del tempo all'aria aperta in un paesaggio naturalistico possa portare dei benefici all'organismo, inoltre, in questo contesto, possono essere svolti vari laboratori per stimolare le capacità residue della persona: 1) Camminare 2) Proporre letture, foto, racconti, tradizioni della vita contadina 3) Maneggiare la terra e seminare in piccoli vasi o attraverso vasche rialzate 4) Proporre lavori artistici con piante e fiori 5) Preparare delle etichette di riconoscimento per le varie specie conosciute 6) Stimolare la persona portando la sua attenzione verso l' ascoltato e l'osservazione della natura. 7) Toccare e annusare specie di piante diverse e soffermarsi sulle differenze Come si spiegano questi effetti positivi della natura?
Treatment Effects of Healing Gardens for Alzheimer’s: A Difficult Thing to Prove John Zeisel University of Salford & Hearthstone Alzheimer Care Dott.ssa Annalisa Scarpini, psicologo clinico. Riceve ad Ancona
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