Dott.ssa Annalisa Scarpini
Attraverso attività di animazione e stimolazione possiamo davvero fare qualcosa per le persone con demenza? Nonostante i numerosi studi e le ricerche scientifiche, ad oggi non è possibile arrestare la progressione della demenza. Le attività di animazione e di stimolazione riducono l'apatia, la mancanza di stimoli, l’isolamento e l'ansia. Inoltre fanno sentire la persona ancora capace e attiva. E' importante stimolare la persona nelle fasi iniziali, per mantenere attive le funzioni cognitive non colpite e proporle attività di animazione attraverso la musica e l'arte nelle fasi più moderate quando sopraggiungono disturbi comportamentali e psicologici. Come possiamo fare per proporre attività che per gli anziani siano interessanti? Se è presente apatia può essere difficile coinvolgere le persone. Bisognerebbe prima svolgere attività singolarmente in modo da instaurare una relazione tra utente-operatore e aumentare la motivazione. Può essere utile descrivere le attività che si faranno e sceglierle in base agli hobby passati degli utenti. Come aiutare le persone ad inserirsi nel gruppo? Si può iniziare attraverso la presentazione di ogni partecipante, coinvolgendoli in discussioni su qualche argomento per esempio i piatti preferiti da mangiare. Si possono creare giochi in cui tutti possono partecipare ponendo attenzione a chi tende ad isolarsi, magari dandogli un compito speciale che gli permetta di interagire con gli altri. Cosa possiamo fare se le persone fanno confusione e urlano? Per le persone affette da demenza la confusione è come un bombardamento di stimoli e ciò può portare ad aumentare i disturbi comportamentali. Per questo bisognerebbe creare un ambiente tranquillo, aiutare le persone che magari hanno problemi di udito e porre maggiore attenzione a chi è più agitato. I conduttori devono cercare di mediare tra gli utenti, riportandoli sull'argomento principale e dando spazio ad ognuno, a turno. I gruppi dovrebbero essere formati da poche persone. Cosa fare se non vogliono partecipare? Bisogna cercare di capire il motivo per cui non vogliono partecipare:
Dott.ssa Annalisa Scarpini, psicologo clinico. Riceve ad Ancona
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