Dott.ssa Annalisa Scarpini
Il filmato mostra tre pazienti con demenza che intraprendono un viaggio virtuale in ambienti suggestivi e tranquilli come spiagge e foreste.
Dai risultati delle prime sperimentazioni sembra che l'esperienza aiuti a calmare immediatamente i pazienti e migliori significativamente il loro stato d'animo e che l'impressione provata dalle persone sia di essere veramente in quel luogo. La donna nel video che vede la spiaggia, attiva i ricordi del tempo trascorso in Scozia e dice: "Sono così felice di vederla. È bellissimo. È uno dei momenti più felici di tutta la mia vita". La tecnologia mostrata nel video fa parte di un sistema chiamato VirtuCare ed stato progettato da Tribemix e Quantum Care. Anche se è stato inizialmente creato per aiutare le persone con la demenza, il progetto si sta ampliando per essere utilizzato da una gamma di tipi di pazienti. Il sistema utilizza il 3D in tempo reale per creare esperienze che immergono l'utente, facendogli mantenere il controllo su ciò che accade in ogni scena. Sul suo sito web, la Tribemix dichiara: "Questo è importante perché, con la demenza in particolare, il livello di stimolazione deve essere controllato in modo molto accurato. L'esperienza può essere troppo stimolante o non stimolante. Così con il 3D siamo riusciti a perfezionare questo equilibrio per offrire i nostri incredibili risultati". Questo progetto potrebbe essere una vera innovazione se introdotto nelle RSA e nelle Case di Cura per migliorare la qualità di vita delle persone e permettere loro di uscire, anche solo con la fantasia , dalla routine della struttura. Un'altra innovazione potrebbe essere quella di riuscire a tranquillizzare le persone che si sentono troppo chiusi in quattro mura e tendono alla fuga. I lati negativi che si potrebbero verificare sono un peggioramento della confusione spaziale e temporale e il voler agire la scena che si vede, per esempio osservare il mare e iniziare a camminare per potersi avvicinare. Sicuramente, come ogni tecnologia, può avere i suoi pro e i suoi contro e deve sicuramente essere utilizzata con cautela e unicamente in alcune fasi della malattia. Ma aspettiamo ulteriori risultati delle ricerche.. Dott.ssa Annalisa Scarpini, psicologo clinico. Riceve ad Ancona
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