Dott.ssa Annalisa Scarpini
E' importante riuscire a stimolare e prolungare il più possibile l'autonomia della persona affetta da malattia di Alzheimer, sopratutto nelle prime fasi, quando ancora molte funzionalità sono conservate. Alcuni studi hanno infatti osservato che le competenze, se esercitate, vengono mantenute più a lungo nel tempo. Uno dei consigli che vengono dati ai familiari è lasciare che la persona continui a fare quello che fa e come lo sa fare se non è pericoloso per la sua incolumità e quella degli altri. Non è importante il risultato e la prestazione ma che la persona continui ad essere attiva. Uno dei comportamenti controproducenti nella relazione è la critica e le osservazioni sugli errori e sui problemi di memoria: " ma come, te l'ho detto poco fa?", " ma non ti ricordi come si fa, lo hai sempre fatto!". Questo atteggiamento è molto comune nelle prime fasi della malattia quando ancora non è avvenuta, da parte dei familiari, un'accettazione della patologia e si vorrebbe che tutto fosse come prima. E' importante sapere che il malato di Alzheimer non riesce ad apprendere nuove informazioni o imparare cose che non ha mai fatto. La persona va quindi sostenuta nel continuare ad essere attiva ma allo stesso tempo bisogna fare attenzione a non proporgli compiti che lo mettono davanti a troppe difficoltà. Per esempio, si osserva spesso che molte persone che prima passavano tanto tempo davanti ai fornelli ora si difendono dall'insuccesso dicendo che non hanno più voglia di cucinare, questa mancanza di voglia è dovuta al sentirsi insicuri perché sentono che da soli non possono riuscire. Quando vediamo la persona in difficoltà è giusto aiutarla ma non è giusto sostituirsi del tutto perché in questo modo favoriamo l'inattività e scoraggiamo la persona nel fare quello che ancora riuscirebbe a fare. Alcune attività quotidiane da svolgere insieme, in particolar modo nelle prime fasi della malattia. In cucina Scrivere insieme la lista per la spesa e gli ingredienti che servono per uno specifico dolce e poi prepararlo insieme. Mentre si sta cucinando si può chiedere al nostro caro di chiudere gli occhi e indovinare dall'odore il cibo. (stimolazione sensoriale). Si possono fare lavori con la pasta di sale per favorire la manualità magari insieme con i nipotini. Cercare in un depliant alcuni prodotti. In cucina è importante porre attenzione al gas e sorvegliare durante la preparazione dei pasti. Se la persona riesce, lasciarla fare, magari con un aiuto. Se la persona ha difficoltà si può coinvolgere in compiti più semplici. Se la persona vive da sola bisogna controllare il frigorifero, che non mangi cibo scaduto o che non compri sempre le stesse cose ma che riesca a diversificare. In salotto: Per esercitare l'utilizzo del telefono si consiglia di farlo continuare a rispondere e a telefonare. Cercare alcuni numeri nell'elenco o in una piccola rubrica o in un foglio. Leggere insieme a voce alta un articolo di giornale, giocare a carte, ascoltare canzoni, guardare insieme l'album delle fotografie. Esercitarsi nella firma. In camera: Sistemare i vestiti nei cassetti, aiutare a rifarsi il letto se non riesce da solo. All'aria aperta: Il movimento, le passeggiate sono fondamentali per la salute e per l'umore. Dott.ssa Annalisa Scarpini-psicologa clinica- riceve ad Ancona Dott.ssa Annalisa Scarpini, psicologo clinico. Riceve ad Ancona
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