Dott.ssa Annalisa Scarpini
La stimolazione cognitiva. La stimolazione cognitiva non ha come obiettivo il recupero delle abilità cognitive perse o danneggiate ma il mantenimento di quelle funzioni che ancora non sono state compromesse dalla malattia. Si parla di stimolazione cognitiva nelle patologie neuro-degenerative come nella demenza, dove non è possibile un recupero ma, attraverso un costante allenamento, si può cercare di contrastare l'impatto della malattia. Inizialmente viene fatta una valutazione del soggetto per comprendere su quali capacità residue lavorare e in che modo. Gli esercizi sono quindi rivolti a stimolare quelle funzioni e abilità non ancora colpite dalla degenerazione. La riabilitazione cognitiva. La riabilitazione cognitiva ha come obiettivo il ristabilire il funzionamento cognitivo il più vicino possibile a com'era prima dell'insorgenza della compromissione. In questo caso si mira ad un recupero delle abilità cognitive danneggiate . E' rivolta a soggetti di qualunque età che hanno subito una lesione cerebrale. Dopo un' attenta valutazione neuropsicologica viene concordato il piano d'intervento. Esistono due metodi:
La stimolazione cognitiva rivolta ad anziani attivi. Sessioni di "ginnastica mentale"sono utili per allenare le funzioni cognitive anche di persone che non hanno nessuna compromissione ma che vogliono sentirsi attive sul piano cognitivo. Nel corso degli incontri vengono proposte nuove tecniche di memorizzazione, vengono allenate le capacità di attenzione, di ragionamento, di memoria e di linguaggio permettendo l'acquisizione di una maggiore fiducia nelle proprie capacità. Dott.ssa Annalisa Scarpini, psicologo clinico. Riceve ad Ancona
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