Non sono le cose in sé a farci soffrire, ma l'interpretazione che diamo di esse" |
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L'ansia è una risposta normale del nostro corpo in risposta ad una minaccia. Diventa patologica quando, nonostante la persona abbia le informazione per tranquillizzarsi e sa che l'evento temuto ha poche probabilità di realizzarsi, non si rassicura. Crescono le sue preoccupazioni e lo stato di agitazione. Si ha la sensazione di non riuscire a superare le difficoltà future che spaventano e non si sa cosa fare. Si è in allerta per qualcosa di futuro che non si sa se succederà.
Cosa sono gli attacchi di panico?
Gli attacchi di panico sono un'intensa manifestazione d'ansia che arriva ad un picco in un periodo di circa 10 minuti. Si possono verificare inaspettatamente o legati a determinate situazioni come per esempio gli spazi aperti e in questo caso si parla di un disturbo AGORAFOBICO.
Quando sopraggiunge un attacco di panico ci si sente come se si stesse per morire, o soffocare, o impazzire, o perdere la coscienza e nel periodo successivo si ha paura che un nuovo attacco torni.
"Sono solo a casa. Mi svesto e vado sotto la doccia. Le prime gocce scendono sul corpo e all'improvviso arriva il terrore; vedo solo le piastrelle del bagno distorte: oblique formano dei rombi. È la fine. Qualcosa che è indipendente dalla mia volontà mi sta portando alla morte. Non uscirò vivo da questo bagno, ne sono sicuro, questi sono i miei ultimi minuti di vita."
Giovanni Allevi
L. in un momento particolarmente stressante della sua vita, mentre saliva le scale del suo palazzo, si accorse che il battito del suo cure era accelerato e iniziò a pensare : “ che sta succedendo? e' strano che il cuore batta così velocemente" .
Di tutta risposta il cuore inziò a battere ancora più velocemente, le mani iniziarono a formicolare, i corpo a sudare, le gambe a tremare e iniziò a farsi largo in L. la convinzione che qualcosa di terribile stava per accadere.
Tutto avvenne in pochi secondi, il segnali corporei si intensificavano sempre di più e sopraggiunse un dolore al petto e l'aria inizio a mancare mentre la testa sembrava essere come in una bolla e tutto sembrava distaccato, lontano, il cuore batteva sempre di più, il dolore più forte " sto avendo un infarto!"
Come si manifesta l'ansia?
L'ansia si manifesta a livello del corpo con questi principali sintomi: aumento del battito cardiaco, peso allo stomaco, sensazione di nodo alla gola, mancanza di fiato, tremore, aumento della sudorazione, vertigini, nausea, gastrite, diarrea, stanchezza, sensazione di tensione, sensazione di testa vuota, sensazione di sbandamento, impulso ad urinare.
L'ansia si manifesta a livello di pensiero: con agitazione, irrequietezza e difficoltà a concentrarsi. Pensieri e preoccupazioni che si susseguono nella testa e che fanno accrescere lo stato ansioso,
Tachicardia, Iperventilazione e Ansia
Molti sintomi dell' ansia causano ulteriore ansia.
Uno dei più comuni è la tachicardia. Si tratta di un battito cardiaco descritto come superiore ai 100 battiti al minuto. La tachicardia porta spesso a numerose preoccupazioni perché potrebbe far pensare che qualcosa non va al cuore.
In realtà il cuore è stato progettato per gestire velocità superiori a 100 battiti al minuto.
Solitamente se la tachicardia si mantiene entro i 130 battiti al minuto ci troviamo quasi certamente, di fronte ad un problema ansioso, mentre quando i battiti superano i 150/ 200 battiti al minuto sono da considerare, quasi sicuramente, di natura cardiologica.
Dopo aver effettuato i necessari controlli medici e dopo aver escluso un problema al cuore, si potrebbe iniziare a sospettare che la tachicardia sia dovuta all'ansia.
Cosa succede quando proviamo paura?
Avviene un'attivazione del sistema di lotta o fuga che ci permette di far fronte ai pericoli. Nei periodi di intensa paura, il corpo produce adrenalina per avere abbastanza energia per poter fuggire o lottare.
Il problema nasce quando questo sistema viene attivato anche quando non ci sono pericoli reali. E' infatti l' adrenalina che porta il cuore ad accelerare il battito, attivata dal sistema di difesa.
Anche l'iperventilazione può portare ad un aumento del battito cardiaco, oltre a giocare un importante ruolo nel mantenimento degli attacchi di panico.
L'agorafobia ed il panico
L'agorafobia è intesa come l'ansia di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile allontanarsi o dove non sia possibile ricevere aiuto in caso di un attacco di panico o dei sintomi del panico.
Il disturbo può comparire dopo un periodo di stress intenso o dopo un attacco di panico.
La sensazione di avere qualcuno vicino o un qualcosa di familiare è importante per la persona agorafobica perché le permette di sentirsi più sicura ma ciò la porta a diventare sempre più dipendente dagli altri, alimentando la convinzione che da sola non riuscirebbe.
I tentativi di risoluzione del problema che utilizza l'agorafobico come: evitare le situazioni temute, stare di più in casa, non uscire da solo, avere vicino una persona o un oggetto familiare non fanno altro che mantenere il disturbo.
Le situazioni temute:
spazi aperti ( le piazza, il mare, un paesaggio sconfinato)
situazioni costrittive (luoghi chiusi e stretti, rapporti che limitano la propria libertà)
solitudine (lontananza dalle persone familiari)
Il disturbo può comparire dopo un periodo di stress intenso o dopo un attacco di panico.
La sensazione di avere qualcuno vicino o un qualcosa di familiare è importante per la persona agorafobica perché le permette di sentirsi più sicura ma ciò la porta a diventare sempre più dipendente dagli altri, alimentando la convinzione che da sola non riuscirebbe.
I tentativi di risoluzione del problema che utilizza l'agorafobico come: evitare le situazioni temute, stare di più in casa, non uscire da solo, avere vicino una persona o un oggetto familiare non fanno altro che mantenere il disturbo.
Le situazioni temute:
spazi aperti ( le piazza, il mare, un paesaggio sconfinato)
situazioni costrittive (luoghi chiusi e stretti, rapporti che limitano la propria libertà)
solitudine (lontananza dalle persone familiari)
Le conseguenze nella vita quotidiana
Gli attacchi di panico possono portare ad evitare tutte le situazioni in cui si teme possa sopraggiungere un nuovo attacco e ciò può limitare la propria libertà per esempio non guidando, non uscendo da soli, passando più tempo in casa, diventando dipendenti dagli altri e riducendo la qualità della vita.
Il circolo vizioso del Panico
Circolo del Panico Clark 1986
Il circolo vizioso che alla fine culmina in un attacco di panico, si può per esempio sviluppare partendo proprio dalla tachicardia che viene interpretata come minacciosa, ciò produce un'ulteriore ansia che non fa altro che aumentare la tachicardia, aumentando la tachicardia la persona è sempre più convinta che qualcosa di terribile stia per accadere. |
Come vi posso essere utile?
Nella fase iniziale cercheremo insieme di comprendere il problema, che cosa l'ha portato, che cosa lo mantiene e come funziona.
Stabiliremo degli obiettivi condivisi da raggiungere.
Condivideremo insieme il funzionamento del Panico e il circolo vizioso che si è creato.
Cercheremo di individuare i fattori di vulnerabilità presenti nella tua storia di vita. Perchè hai sviluppato il panico e non un altro disturbo? Cosa ti ha reso più predisposto? Verranno poi scelte le tecniche e gli strumenti da utilizzare per ridurre la frequenza e l'intensità degli attacchi, come per esempio l'esposizione alle situazioni temute che avverrà in modo graduale, l'esposizione enterocettiva, la ristrutturazione cognitiva e gli esercizi di rilassamento o lavorando sulla vulnerabilità.
Le tecniche da utilizzare verranno scelta in base alla persona e agli obiettivi posti. Con il panico è possibile lavorare sui sintomi o in maniera più profonda su ciò che ha portato a quei sintomi.
Il trattamento più efficace per il disturbo di panico, secondo le linee-guida internazionali NICE, sembra essere quello cognitivo-comportamentale (CBT) che risulta significativamente efficace nella remissione dei sintomi acuti e nel mantenimento dei successi ottenuti.
Stabiliremo degli obiettivi condivisi da raggiungere.
Condivideremo insieme il funzionamento del Panico e il circolo vizioso che si è creato.
Cercheremo di individuare i fattori di vulnerabilità presenti nella tua storia di vita. Perchè hai sviluppato il panico e non un altro disturbo? Cosa ti ha reso più predisposto? Verranno poi scelte le tecniche e gli strumenti da utilizzare per ridurre la frequenza e l'intensità degli attacchi, come per esempio l'esposizione alle situazioni temute che avverrà in modo graduale, l'esposizione enterocettiva, la ristrutturazione cognitiva e gli esercizi di rilassamento o lavorando sulla vulnerabilità.
Le tecniche da utilizzare verranno scelta in base alla persona e agli obiettivi posti. Con il panico è possibile lavorare sui sintomi o in maniera più profonda su ciò che ha portato a quei sintomi.
Il trattamento più efficace per il disturbo di panico, secondo le linee-guida internazionali NICE, sembra essere quello cognitivo-comportamentale (CBT) che risulta significativamente efficace nella remissione dei sintomi acuti e nel mantenimento dei successi ottenuti.
Altre informazioni
Per fissare un incontro conoscitivo, per avere informazioni sui costi potete contattami inviandomi un email: [email protected] o telefonami al 3385416763
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DOVE MI TROVO:
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Dottoressa Annalisa Scarpini Psicologo Ancona Cellulare.: 338 5416763 Riceve presso: Via Giannelli, 36 - 60123 | Ancona Iscritta All’Ordine degli Psicologi delle Marche Numero: 2346 |
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