BASSA AUTOSTIMA: IL RUOLO DEL CRITICO INTERIORE

La consapevolezza di sé e dei propri pensieri è il primo passo per riconoscere quei meccanismi interiori che ci fanno stare male. Spesso, infatti, siamo noi stessi i primi giudici severi di noi stessi.

Riconoscere questo processo è fondamentale per iniziare a stare meglio e vivere con maggiore serenità.

Durante periodi di stress prolungato o in particolari momenti della vita, la nostra mente può iniziare a distorcere la realtà.
Le qualità positive che possediamo sembrano sparire, mentre difetti e debolezze vengono ingigantiti.
In questo stato, la bassa autostima prende il sopravvento, offuscando la percezione realistica di chi siamo davvero.

È in questi momenti che emerge con forza la voce del nostro critico interiore: una parte di noi che valuta, giudica e commenta in modo negativo ogni nostro comportamento, enfatizzando solo errori e fallimenti.

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REGOLARE E PADRONEGGIARE I PROPRI STATI MENTALI

Cos’è la Metacognizione?

La metacognizione è la capacità di osservare e riflettere su noi stessi , i nostri pensieri, le nostre emozioni e su come funzionano i nostri comportamenti.
Significa anche comprendere gli stati mentali degli altri.

Una buona metacognizione ci aiuta a:

  • Conoscere noi stessi e il nostro funzionamento e a capire gli altri
  • Regolare pensieri ed emozioni, soprattutto quando diventano fonte di disagio o sofferenza
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LA VERGOGNA E IL SUO SIGNIFICATO

La vergogna è un’emozione che tutti abbiamo provato, almeno una volta. Si manifesta quando sentiamo che gli altri ci stanno giudicando negativamente, oppure quando pensiamo di aver fatto una brutta figura.

Può emergere:

  • per qualcosa che abbiamo fatto o detto,
  • per come siamo fisicamente,
  • per ciò che pensiamo o proviamo,
  • per quello che non abbiamo.

Perché proviamo vergogna?

Dal punto di vista della psicologia, la vergogna nasce dal desiderio profondo di essere accettati e stimati. È un’emozione sociale: serve a proteggerci dal rifiuto e a mantenere buone relazioni con gli altri.

Dal punto di vista evoluzionistico, si è sviluppata perché ci aiutava a non essere esclusi dal gruppo. Nelle società antiche, essere esclusi significava perdere la protezione del gruppo, e quindi correre grandi pericoli.

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LE 11 IDEE IRRAZIONALI DI ALBERT ELLIS

Il concetto di idee irrazionali è stato introdotto per la prima volta da Albert Ellis (1957-1962), fondatore della Terapia Razionale Emotiva (RET). Secondo Ellis, molti problemi psicologici derivano da convinzioni disfunzionali che non corrispondono alla realtà.

Il fulcro della sua teoria è che non sono gli eventi a causare i nostri stati emotivi, ma il modo in cui li interpretiamo.

Per questo motivo, modificare i nostri schemi mentali significa poter gestire meglio le emozioni dolorose e migliorare il benessere psicologico.

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