Dott.ssa Annalisa Scarpini
Il "Nurturing touch" è una Terapia Neozelandese detta anche " tocco che nutre" ideata da Peggy Dawson, circa 30 anni fa. L'obiettivo è dare sollievo alle persone malate e migliorare la qualità delle loro vite. Negli ultimi anni, anche in Italia, si stanno diffondendo corsi di formazioni per operatori e familiari riguardanti questa nuova terapia non farmacologica che inizia ad essere utilizzata anche all'interno delle strutture. E' difficile poter comunicare verbalmente con una persona con una patologia neurologica degenerativa, sopratutto nelle ultime fasi se non attraverso il contatto fisico e l'affetto. "Il nurturing touch" va oltre le parole e è rivolta alle persone affette da malattie gravi ormai agli ultimi stadi. Il tocco di cui si parla fa riferimento a dei massaggi specifici in grado di trasmettere conforto, affetto e far sentire la persona accolta. L'operatore deve saper trasmettere calma, deve essere consapevole di quello che sta facendo e deve trovarsi in uno stato d'animo in grado di "offrire all'altro". Per fare questo deve liberarsi dei problemi quotidiani e essere presente nel qui e ora con la persona. Prima del massaggio si cerca di porre attenzione al proprio respiro e poi, utilizzando tecniche immaginative, arrivare ad uno stato d'animo tranquillo in modo da potersi concentrare solo sulla persona che si ha davanti e sul quello che le si vuole trasmettere. Il massaggio " che nutre" ha bisogno di doti umane più che di tecniche per questo può essere insegnato facilmente ai familiari. Su cosa si basa il massaggio? Le carezzare e il contenimento sono le modalità più utilizzate in particolar modo come cure palliative. A queste si aggiungono le tecniche di massaggio di base. Quali parti del corpo sono interessate? I piedi, il braccio e la mano e a volte la schiena. Dott.ssa Annalisa Scarpini, psicologo clinico. Riceve ad Ancona
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