Quando l'acqua fa paura e il bagno diventa una lotta

Il  bagno e l'igiene personale sono spesso attività che portano ad agitazione e rifiuto per chi ha un declino cognitivo.
Tutte le manifestazioni messe in atto per evitare di lavarsi  hanno un significato.
Cerchiamo di capire che cosa prova la persona e da dove nasce il disagio.

• Invadenza della privacy e sensazione di dipendenza dall'altro. Molti anziani  provengono  da generazioni che consideravano la nudità in modo molto pudico. Trovarsi nudi davanti  ad una persona che non si conosce e di sesso opposto può portare  vergogna e disagio. Stessa cosa può succedere anche davanti ad un figlio o una persona che non si riconosce. Essere nudi  fa sentire non protetti, inermi, senza possibilità di difendersi. Immaginiamoci al loro posto, con una persona davanti che tocca il nostro corpo e ci lava compiendo  un gesto così intimo, come ci farebbe sentire? Cosa proveremo? Fastidio, ansia, vergogna  ma anche tristezza se c'è la consapevolezza di non essere più capaci.
•  La persona con demenza potrebbe interpretare in modo erroneo quello che sta avvenendo Avendo perso alcune capacità cognitive che gli permettono di leggere in modo corretto la situazione e l'ambiente intorno potrebbe succedere che, vedendo una persona che si agita davanti al loro  corpo,  potrebbe pensare che sta cercando di farle  del  male.  In questo caso  si attivano le emozioni di  PAURA e l'ANSIA.  La persona si dice" Cosa sta succedendo?"  ciò può portare a una risposta di fuga, di urla, agitazione, di immobilità.  Nei casi in cui si attivano queste emozioni è importante non reagire con la stessa ansia e paura altrimenti daremo conferma che c'è davvero qualcosa per allertarci.  Se la persona cerca di allontanarsi dalla stanza del bagno e noi proviamo a fermarlo in modo fisico contribuiremo a peggiorare la situazione. Immaginiamo di trovarci in bagno e avessimo la sensazione che ci vogliono far del male o semplicemente di allerta, cercheremo di divincolarci e fuggire ma qualcuno ce lo impedisce. Avremo ancora più paura.
• L'effetto dell'emozione associata al bagno. C'è la possibilità che la persona abbia provato precedentemente, in altre occasioni in cui è stata lavata, bruciore agli occhi, sensazione dell'acqua troppo calda o troppo fredda, una caduta, un dolore. Ogni brutta esperienza può influenzare i lavaggi futuri, rimanendo impressa l'emozione associata. Questo avviene perchè la capacità di esprimere e provare emozioni rimane intatta nella malattia e quindi il bagno potrebbe essere associato a un qualcosa di brutto.
• Nelle fasi più avanzate c'è un' incapacità di riconoscere le cose per quello che sono, come ad esempio la sensazione dell'acqua della doccia che colpisce la pelle o distinguere il caldo e il freddo, potrebbero avere paura di quel tubo in alto da cui esce acqua, non sapere cosa fare con la spugna o con un pettine, il riflesso dell'acqua  e lo specchio in bagno potrebbe portare ad allucinazioni. La persona non riconoscendosi allo specchio potrebbe pensare che c'è una persona che lo sta guardando.
• Nelle demenze c'è inoltre un'incapacità di fare le cose nel giusto ordine, di ricordare e mantenere le istruzioni che vengono date. 
• La paura di cadere.

COSA BISOGNA FARE?
Bisogna cercare di rendere il momento del bagno qualcosa di piacevole e non di spaventoso. E per fare questo bisogna cercare di osservare attentamente cosa succede. Dal momento in cui proponiamo di fare il bagno. Fare attenzione a cosa solitamente gli diciamo, alle parole che utilizziamo e la risposta della persona. In che momento inizia ad essere agitata? Quando diciamo la parola "bagno"? Quando vede la persona che di solito si occupa di questo? Quando lo si spoglia? Quando sente l'acqua? Cosa accade quando si agita? Noi come rispondiamo alla sua agitazione?

• Essendo presente un deficit nella capacità di prestare attenzione a due cose contemporaneamente, proviamo ad attirare la sua attenzione con qualcos'altro in modo che non presti attenzione al fatto che viene spogliando e lavato. Esempio facendogli vedere delle foto, cantando insieme, recitando una preghiera, facendoci raccontare qualcosa che lo appassiona. Cerchiamo di non parlare di che cosa stiamo facendo come per esempio " ora ci laviamo, ti passo la spugna sulla schiena" ma cerchiamo di distrarlo, anche per esempio ascoltando una canzone che gli piace e provando a cantarla insieme.
•  Molto spesso sono più persone che portano al bagno, un errore che viene spesso commesso è parlare  senza includere la persona mentre la si spoglia e mentre lo si aiuta a lavarlo. 
• Creare un ambiente rilassante, mettere gli asciugamani sul termosifone in modo che si scaldino, fare attenzione alla temperatura dell'acqua.
• Coprire gli specchi. 
• Cercare di fare il bagno/doccia nel momento della giornata  in cui era abituato a farlo prima, ricordando però che la sera molte persone sono più disorientate rispetto al mattino.
• Restare calmi, parlare in modo lento ma cercare di eseguire in modo abbastanza rapido la pulizia.
• Evitare le parole  vasca e doccia se osserviamo che sono associate ad ansia
• Se la doccia e la vasca spaventano e tutte le strategie utilizzate non hanno funzionato, si può provare a lavare la persona a pezzi seduta su uno sgabello, tenendo coperte le parti che non si stanno lavando. E per i capelli magari dotarsi di una cuffia shampoo che non ha bisogno di acqua e di risciacquo.

RICORDARE CHE:

• Bisognerebbe sempre aiutare quando è necessario, senza privare la persona della sua indipendenza.
• Creare un ambiente sicuro
• Non costringere la persona altrimenti potremmo trovarci di fronte ad episodi di aggressività
• Non sgridare
• La pelle dell'anziano è molto delicata.