La "Sindrome del tramonto" nella demenza: i disturbi comportamentali che si verificano la sera

Viene chiamata " Sindrome del Tramonto" quell'insieme di sintomi comportamentali che si presentano al calar del sole nella persona affetta da demenza (più frequentemente di tipo Alzheimer) in fase moderata/ grave.
I sintomi comportamentali, che spesso compaiono improvvisamente, consistono in confusione, disorientamento, mancato riconoscimento della propria casa e dei propri familiari, deliri, allucinazioni,  ansia, agitazione psicomotoria , inversione dei ritmi sonno-veglia e aggressività.
La mattina la persona è gestibile ma con il buio tutto cambia.

Alcuni studi hanno rilevato che,  la presenza di alcuni fattori nell'ambiente, possono aumentare il disorientamento, eccone alcuni:

• la scarsa illuminazione
• la luce abbagliante
• i vetri che riflettono la luce da fuori che possono sembrare ombre
• l' affaticamento e la  stanchezza  rendono la persona  meno lucida
• la caffeina 
• l' esercizio fisico dopo le 3 del pomeriggio
• le richieste di qualunque tipo fatte alla persona nelle ore serali come il coinvolgimento in attività es. aiutare ad asciugare i piatti.
• evitare spostamenti di mobili e cambiamenti ambientali. Leggi anche: Ambiente domestico, spostamenti, vacanze: gli accorgimenti utili nella demenza

Alcuni consigli per cercare di ridurre la sintomatologia:

• illuminare l'ambiente per ridurre l'oscurità. Molte volte il buio rende l'ambiente ancora meno familiare e ciò può portare all'aggressività dovuta alla paura di non sapere dove ci si trova e  chi sono le persone con noi. Il senso di insicurezza aumenta l'agitazione. 
• aumentare l'esposizione al sole nelle ore diurne
• cenare presto quando ancora è presente il sole
• creare un clima in cui la persona può rilassarsi, senza dover fare per forza qualcosa, riducendo al minimo i rumori. La presenza di troppi stimoli uditivi- visivi, sopratutto la sera, è per la persona affetta da Alzheimer,  come un bombardamento a causa dei problemi di attenzione.
• Richiedere un consulto presso il neurologo con il quale è in cura

Annalisa Scarpini, psicologa clinica.

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