Dott.ssa Annalisa Scarpini
La terapia di orientamento alla realtà è stata creata da Folsom nel 1958 e nasce come trattamento rivolto a gruppi di pazienti affetti da quella che prima veniva chiamata confusione senile. L’obiettivo è l’orientamento alla realtà, la socializzazione e l'interazione fra i partecipanti. Attualmente è uno degli interventi psicologici più diffusi e conosciuti che vengono utilizzati per soggetti con demenza lieve e moderata. Questa tecnica comprende due modalità terapeutiche:
La R.O.T. si rivela maggiormente efficace quando il training formale è associato a quello informale. Così si garantisce una stimolazione costante nell’arco della giornata. La ROT informale prevede un processo di stimolazione continua. I familiari, gli operatori sanitari ecc. forniscono ripetutamente informazioni al soggetto nelle 24 ore in base agli argomenti trattati nel gruppo. Se i due tipi di ROT non vanno in parallelo si produrrà confusione al soggetto. Per garantire un lavoro sincrono dovranno essere svolte delle riunioni tra gli operatori della ROT formale e chi si occuperà della ROT informale. La persona viene rinforzata attraverso LODI (condizionamento classico) o piccoli premi ogni volta che si ricorda di utilizzare un ausilio esterno ( calendario, agenda) Tale apprendimento diverrà così automatico. Si tratta di una tecnica utile per il deterioramento lieve perché presuppone una preservazione di certe abilità cognitive. Altre tecniche di memorizzazione sono la visualizzazione, l’associazione, la categorizzazione e la ripetizione. Bibliografia: Bianchin, Faggin "Guida alla valutazione e al trattamento delle demenze nell'anziano" Strumenti e tecniche per l'operatore. Franco Angeli. Dott.ssa Annalisa Scarpini, psicologo clinico. Riceve ad Ancona
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