Oggi parleremo di Depressione e lo faremo cercando di farci aiutare da un cortometraggio che riesce bene a sintetizzare i sintomi che sono presenti in questa problematica psicologica. Il protagonista del video, un giovane trombettista, appare felice e la vita sembra sorridergli. Poi il rifiuto della donna amata lo porta a cadere in depressione, niente per lui sembra avere più senso. Questo punto è molto importante, perchè ci fa comprendere che la depressione può colpire chiunque, anche persone che fino a quel momento erano state mediamente serene. Chi soffre di depressione presenta una marcata tristezza quotidiana e non prova più piacere per le attività che prima gli interessavano, come la tromba per il protagonista della nostra storia. Il nostro musicista, come chi soffre di depressione, si sente giù d'umore per la maggior parte del tempo, i pensieri sono negativi e proiettati sulla perdita, in questo caso di quello che sembrava essere per lui un grande amore. Ciò fa si che il nostro protagonista non riesca più a godere di niente, nulla a più senso e la vita si fa più sregolata. Non riesce a concentrarsi e ad essere motivato nel lavoro. L'umore nero (rappresentato dal piccolo animaletto) si attacca a lui ogni giorno di più senza mai lasciarlo e facendosi sempre più grande. Il nostro musicista non vuole sbarazzarsi dell'anello che simboleggia l'accettazione della perdita e lasciare andare ciò che ancora lo tiene legato con un minuscolo filo a ciò che è stato. Nel buio più totale , dopo aver lasciato andare i ricordi ed aver elaborato il lutto, riprova a rialzarsi, ritornando a suonare la tromba, si riattiva cercando di riprendere in mano la direzione della propria vita e, con il tempo, tutto torna a riprendere colore, la voglia di vivere si riaffaccia alla porta e piano piano l'animaletto nero torna a farsi più piccolo, fino a scomparire. Questo video illustra alcuni dei sintomi presenti nella depressione e può aiutarci ad imparare a identificarli per poter richiedere un intervento tempestivo da parte di un professionista psicologo per far si che "il nostro animaletto nero" non rimanga con noi per troppo tempo. La depressione è un disturbo psicologico serio, che se non curato diventa più forte. Molte persone tendono a sottovalutarlo e a scambiarlo per un momento di tristezza passeggero. Riassumiamo i sintomi che possono esserci e che devono farvi scattare il campanello di allarme. Per fare una diagnosi di episodio depressivo devono essere presenti almeno cinque dei seguenti sintomi per almeno due settimane e devono rappresentare un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi è costituito da 1) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere.
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Il Natale per molti rappresenta un momento di allegria, di spensieratezza, di riposo, un'opportunità per passare del tempo in famiglia e godersi quell' atmosfera magica che fa tornare un pò bambini. Per altre persone il Natale porta con se un vuoto, una sensazione di isolamento, di preoccupazione, di ansia o stress . Le vacanze sono infatti spesso seguite da una vertiginosa serie di richieste - feste, shopping, preparazione di pasti, pulizia, stare insieme ai familiari, mostrarsi sereni..per citarne solo alcuni. Vediamone insieme più approfonditamente alcuni: IL COSTO e IL CONSUMISMO Per cominciare, il Natale può diventare molto costoso. Non solo per i regali, ma anche per gli addobbi, l'organizzazione di pranzi e cene con parenti, possibili vacanze e spostamenti. LA SCELTA DEI REGALI Soldi a parte, fare regali può aumentare livello di stress, possono sopraggiungere dubbi, incertezze su cosa all'altro piacerà , su cosa acquistare e dove . ORGANIZZAZIONE Lo stress del Natale è anche organizzare i pranzi con i parenti, fare la spesa, preparare i classici tortellini per tutti, scegliere i secondi piatti, cucinare i dolci. CONFLITTI FAMILIARI Un'altra grande fonte di stress a Natale possono essere i conflitti familiari e le discussioni ancora accese che possono tornare fuori stando insieme. Rabbia, vergogna , tristezza possono portare ad evitare riunioni di famiglia , pranzi e cene e rimanere da soli . SOLITUDINE Alcune persone a Natale si sentono particolarmente sole, con la sensazione di non avere con nessuno legami profondi, e, osservando gli altri, è come se pensassero che tutti sono più felici. C'è una forte sensazione di mancanza, di solitudine, di voglia di affetto e di comprensione che il Natale accentua ancora di più. A volte queste sensazioni possono essere ricondotte ad un lutto o ad un evento specifico. Altre volte la mancanza e la solitudine non hanno una causa tangibile ma sono presenti anche se razionalmente non se ne riconosce la causa. E' come se si venisse investiti da una nuvola di tristezza. COSA FARE IN QUESTI CASI?
La depressione è una delle malattie oggi più diffuse e in continua crescita. Il primo modello cognitivo della depressione risale a Beck negli anni 70. Secondo le teorie cognitive, nelle persone depresse, sono presenti pensieri negativi automatici che compaiono in modo involontario e spontaneo e che hanno come tema principale il fallimento, l'incapacità, le critiche alla propria persona, la non amabilità ecc. Beck si accorse che tutti questi temi avevano in comune la perdita: o di qualcosa che prima si aveva, o di una capacità personale che ora non ci si sente di avere, di un sentimento che non c'è più ecc. Qualunque sia la perdita questa viene sentita come non recuperabile. L'umore depresso porta quindi a vedere se stessi, l' ambiente, e il futuro in una luce negativa e a interpretare le situazioni in modo molto più pessimistico di quello che in realtà sono. Esempio Immaginate di essere stati appena licenziati. Come reagireste? Una persona potrebbe valutare il licenziamento come un proprio fallimento personale e iniziare a vedere il futuro senza speranza: "sono un fallito, tanto verrò licenziato, non troverò un altro lavoro". (c'è una perdita vista come non recuperabile) Sulla base di questi giudizi, la persona inizierà a sentirsi depressa e non motivata a fare qualcosa per cambiare la situazione. Piano piano si sentirà sempre più stanca e senza interessi, inizierà a passare più tempo a casa, a curarsi di meno, vedendosi sempre più senza futuro e senza la capacità di modificare la situazione vedendo tutto troppo difficile. Al contrario, altre persone nella stessa situazione di licenziamento, non leggono questo evento in un ottica di fallimento personale e non mettono in discussione la propria autostima e potrebbero riattivarsi in breve tempo alla ricerca di un lavoro. Le distorsioni cognitive individuate da Beck. Beck individua le seguenti distorsioni cognitive che possono essere presenti nel pensiero della persona depressa:
Tutte queste distorsioni che si verificano inconsciamente, mantengono i pensieri negativi nonostante le prove contraddittorie. Oltre alle distorsioni cognitive, nella depressione, si possono installare numerosi circoli di mantenimento del problema. Vediamone insieme alcuni:
Bibliografia: Elementi di Psicoterapia Cognitiva, II edizione. A cura di Mancini e Perdighe. Editore Giovanni Fioriti. Circa il 30% delle persone con depressione ha esperienza di fibromialgia, ansia, o qualche forma di disturbi dell'umore. I ricercatori non hanno ancora stabilito se la fibromialgia provochi in realtà queste condizioni o viceversa, ma ciò che è chiaro è che, quando lo stato mentale bacilla, il dolore fisico diventa più forte. È per questo che il medico può consigliare una visita con uno psicologo o uno psichiatra. I sintomi della fibromialgia sono vari e spesso hanno un grosso impatto nella vita, in modi che trascendono il dolore fisico. Vediamo i sintomi che maggiormente sono presenti in chi soffre di fibromialgia.
Epidiemologia Sembra che la prevalenza della fibromialgia aumenti con l’aumentare dell’età fino ai 79 anni, pur potendo colpire adolescenti e bambini. La fibromialgia sembra presentarsi maggiormente nel sesso femminile (rapporto maschi/femmine 1:9). Secondo Oliver e Silman traumi fisici, problematiche psico-sociali, fattori genetici e raziali possano essere elementi condizionanti la comparsa e l’espressione della fibromialgia. Da alcuni studi emergerebbe inoltre che l' insorgenza può essere ricondotta nel 60% dei casi a cause emozionali (40% fisiche) e che le stesse cause emozionali sono nel 94,2% motivo stesso delle riacutizzazioni (5,8% cause fisiche ed ambientali).. Psicoterapia per la fibromialgia Fra le tante emozioni che la persona con fibromialgia vive figurano tristezza, rabbia (”perché proprio a me” “cosa ho fatto per meritarmi questo”, " perchè devo soffrire così tanto"), la vergogna, il senso di impotenza ed una tendenza all’isolamento, che porta ad accrescere l'abbassamento d'umore. La terapia psicologica può essere solo una parte del piano di trattamento della fibromialgia che deve essere affiancata da farmaci e esercizio fisico. Per quanto riguarda la parte farmacologica, gli antidepressivi e farmaci che modificano la serotonina e la noradrenalina nel cervello sembrano fornire un sollievo nella fibromialgia. Mentre per quanto riguarda la psicoterapia, la terapia cognitivo-comportamentale sembra essere di aiuto per chi si trova in questa condizione. La terapia cognitivo comportamentale (CBT) supporta e motiva la persona, cerca di modificare il pensiero pessimistico promuovendo nuove modalità di fronteggiare in maniera efficace e positiva sintomi quali dolore, fatica e disturbi del sonno. |
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