Idea sbagliata 1: l'ansia fa male e non bisogna averla. In realtà, provare ansia è qualcosa di normale e funzionale. Non si può non provare ansia. L'ansia motiva e aiuta a prepararti sufficientemente per un esame o a migliorarti nel tuo lavoro. L'ansia per le cose pericolose può salvarti la vita. Certo, non tutta l'ansia è buona o funzionale. Alcuni picchi di ansia si verificano senza una buona ragione e non hanno un lato positivo. Questi falsi allarmi ci fanno sentire male senza motivo. Il disturbo di panico è l'esempio perfetto di questo. L'obiettivo del trattamento dell'ansia non è quello di eliminare l'ansia, ma piuttosto di ricalibrare il sistema in modo che ci siano meno falsi allarmi,. Quando finisci il trattamento per l'ansia, avrai comunque ansia. Semplicemente non sarà al centro della tua vita come ora. Idea sbagliata 2: l'evitamento è una soluzione efficace per l'ansia. Non si può negare che l'evitamento è una soluzione efficace per ridurre l'ansia. Tuttavia, gli effetti ansiolitici dell'evitamento sono di breve durata e hanno un costo elevato. Il ricorso all'evitamento come strategia può ridurre l'ansia a breve termine, ma aumenta drammaticamente l'ansia a lungo termine. Perché succede? In sostanza, l'evitamento ci fa credere che se non avessimo evitato, tutto quello che di peggiore ci eravamo immaginati sarebbe successo. Per esempio: "I germi sono ovunque. Se eviterò di toccare la maniglia sporca, non mi ammalerò. " L'evitare la maniglia impedisce di entrare in uno stato emotivo ansiogeno, dando nell'immediatezza sollievo. Tuttavia, l'evitamento rafforza la convinzione che le maniglie delle porte siano pericolose (anche se non lo sono). Più evitiamo, più distorciamo le nostre percezioni fino a quando non giungiamo a credere fermamente in qualsiasi assurdità che il nostro cervello ci sta dicendo. Più costantemente evitiamo le maniglie delle porte, più iniziamo ad evitare altre cose simili alle maniglie delle porte. In poco tempo, potremmo avere paura di fare cose che quotidianamente abbiamo sempre fatto. Idea sbagliata 3: dovrei evitare situazioni che mi causano ansia. L'ansia non è il nemico e non dovremmo adottare strategie o stili di vita strutturati per ridurla al minimo. Ricordiamoci sempre che l'ansia è una risposta normale e utile a un dato insieme di circostanze. A volte la cosa migliore che possiamo fare per noi stessi è permetterci di provare ansia senza nasconderci. Idea sbagliata 4: il trattamento per l'ansia dovrebbe aiutarmi a convincermi che, quello che temo non accadrà. Le paure che tendono a tormentarci sono spesso abbastanza plausibili, per questo i nostri cervelli non possono facilmente liquidarle. Le persone hanno paura degli incidenti automobilistici. Nel mondo è pieno di assassini e pedofili . Alcune persone contraggono l' AIDS . Le case bruciano, ci sono terremoti . Gli aeroplani cadono, ci si può ammalare. . Le cose brutte accadono. Cercare di convincerti che queste cose non possono o non potranno mai accadere è impossibile. Inoltre, più ti impegni a credere che non possono o non succederanno, più spesso queste paure ti torneranno. Per stare meglio il fine è quello di rinunciare al tuo bisogno di certezza. Questo non significa che devi convincerti che il peggio accadrà. Significa semplicemente che devi rinunciare agli sforzi per prevedere o controllare il futuro e lavorare sul rendere controllabile l'ignoto.
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L'ansia da terremoto è presente in particolar modo nelle persone che vivono in zone ad alta pericolosità sismica. In una certa misura, tutti noi temiamo i terremoti che sono calamità naturali su cui non si ha nessun controllo e che possono causare enorme distruzione nella vita delle persone. Dopo un evento sismico, è normale manifestare sintomi ansiosi, disorientamento, confusione, disagio, tristezza, rabbia sopratutto se il sisma ha modificato in pochi secondi la vita travolgendo tutto ciò che si aveva costruito. La paura di cui si parla in questo articolo è però una paura irrazionale, che nasce quando si verifica un evento sismico non lontano da dove si vive, e si inizia a temere che quell'evento possa avvenire anche nella propria città. Le continue scosse, anche se lontane, non permettono alla persona di vivere la propria quotidianità e rinforzano la convinzione che qualcosa di brutto possa accadere. Cause Nella maggior parte degli individui, la fobia, nasce da una terribile esperienza passata con il terremoto, oppure dalla visione di video e immagini di distruzione causata dai terremoti che possono influenzare soggetti particolarmente ansiosi. Molte persone con questa paura infatti, presentano anche altre fobie per esempio: per i luoghi affollati, per gli spazi aperti, claustrofobia, paura della morte o paura di essere intrappolati o sepolti vivi . Una situazione di stress e di tensione, come il percepire continuamente scosse sismiche, può aggravare problematiche già presenti, sopratutto in persone che hanno vissuto nella loro vita eventi traumatici come incidenti, violenza, abusi, trascuratezza, morti improvvise o che sperimentano problematiche d'ansia. I sintomi L'ansia è una normale risposta a una situazione spaventosa - che si tratti di un terremoto, un uragano, o una minaccia terroristica. E' il modo in cui il nostro corpo si prepara ad affrontare il pericolo percepito. Vediamo insieme alcune delle reazioni più comuni che provano le persone che sperimentano ansia per il terremoto : - Desiderio di fuggire o di nascondersi al minimo rumore - Piangere o urlare al pensiero di un terremoto -Secchezza della bocca, vertigini, disturbi gastrointestinali, nausea, mal di testa. - Passare molto tempo a pianificare una via di fuga in caso di un terremoto. Si potrebbe anche spendere enormi quantità di denaro per proteggere la propria casa ed evitare che nessun oggetto possa cadere e rompersi. - Preoccuparsi costantemente per la propria vita e/ o per quella delle persone care -Agitazione quando si sentono tremori o rumori che possono ricordare l'evento. -Paura che la prossima 'scossa' potrebbe essere quella che causa la distruzione della propria vita. - Un senso di shock, intorpidimento o incredulità - Irritabilità - Ipervigilanza e attenzione costante ad ogni minimo segnale che possa predire che qualcosa stia per accadere - Difficoltà a concentrarsi su altro, come sulla famiglia, il lavoro o le attività ordinarie della vita quotidiana - Difficoltà a ricordare le cose - Difficoltà di concentrazione e di prendere decisioni - Evitare luoghi , persone o cose che ricordano l'evento - Difficoltà di sonno e / o cambiamenti di appetito Cosa fare? 1. Cercate di ritrovare la routine perduta anche se è difficile farlo 2. Esprimere le preoccupazioni, il dolore e le paure ad amici e familiari 3. Cercare di riposarsi, fare esercizio fisico e attenersi a una dieta sana. 4. Adeguatamente (e realisticamente) alla situazione, prepararsi ad esempio, informandosi e raccogliendo informazioni su cosa fare e non fare. 5. Evitare l'uso di alcool o altre droghe per combattere i sentimenti di disagio 6. Cercare di non leggere on-line articoli che prevedono nuovi terremoti devastanti (i terremoti non possono essere previsti) Se i sintomi associati con l' ansia sono particolarmente gravi o persistono e non ci si sente in grado di lavorare, di ritornare alla vita familiare e sociale di prima; o si stanno utilizzando droghe o alcool per sentirsi meglio, può essere utile parlarne con un professionista. In tutti noi, fattori di stress innescano una risposta naturale del nostro corpo che si può manifestare con: mani sudate e fredde, tensione muscolare, batticuore, vertigini, tremori, fiato corto, bocca secca, respiro accelerato, vampate di caldo e di freddo, sensazione di nodo allo stomoco, ecc. Ma a cosa servono queste reazioni corporee? Servono al nostro corpo per prepararci a rispondere ad una minaccia. Lo stress attiva il nostro sistema nervoso simpatico, innescando una risposta di attacco-difesa. Quando il tuo cuore inizia a battere, il palmo della mano diventa sudato significa che il tuo corpo ha avvertito una minaccia. In questi casi può essere utile praticare una respirazione lenta. Utilizzando il nostro respiro possiamo attivare il sistema nervoso parasimpatico in contrapposizione alla risposta di attacco e fuga. Vediamo come fare.
Usando la respirazione di pancia e praticandola quotidianamente è possibile diminuire la reazione somatica di risposta ad una situazione stressante. Per alcune persone che soffrono di attacchi di panico, viaggiare può trasformarsi nel peggior incubo. Stare lontani da casa, ritrovarsi in posti affollati, lunghi viaggi in macchina, stare costretti in un treno o in un aereo, fare code agli sportelli e andare al ristorante. Queste sono alcune situazioni che possono portare al panico. Per i viaggi in macchina la paura può essere correlata a :
La paura di volare può essere legata a:
La paura di viaggiare in treno è spesso legata a :
L'ansia da viaggio può non essere dovuta solamente al problema del mezzo di trasporto. Esistono numerose fobie come per esempio : la fobia degli insetti, dell’acqua e dello sporco. Inoltre, le persone ansiose, possono temere di perdere il controllo di sé in vacanza o di ritrovarsi in spazi affollati o aperti dove potrebbero avere un attacco di panico, oppure, potrebbero pensare che in loro assenza possa accadere qualcosa di grave a casa. Cosa fare? Provare a superare le paure che possono altrimenti portare a modificare la propria vita e richiedere l'aiuto ad un esperto in caso di necessità. Fobie legate ai viaggi possono essere trattate con l' esposizione, un trattamento evidence-based, sostenuto dalla ricerca scientifica. L'esposizione è una tecnica comportamentale che porta ad affrontare in modo graduale la situazione temuta con la guida di un professionista addestrato. Le persone che convivono quotidianamente con l'ansia spesso si chiedono:
Ci sono, naturalmente, una moltitudine di fattori che influenzano le risposte a queste domande, tra cui:
“L’apprensione innescata da una minaccia a qualche valore o scopo che l’individuo ritiene essenziale alla sua esistenza. La minaccia può essere alla vita fisica (per es. la minaccia di morte o di malattia) o all’esistenza psicologica (perdita di libertà o di sicurezza) oppure la minaccia può essere diretta a qualche altro valore che il soggetto identifica come prioritario nella propria esistenza (il patriottismo, il successo, l’amore per un’altra persona, ecc..)…”Rollo May, 1979, p.180 Per comprendere l'ansia è possibile far riferimento ad una 'formula '. Secondo l'approccio cognitivo, la valutazione dell'evento e quindi il livello dell'ansia è influenzato da:
Vediamo un esempio concreto: Ho l'ansia perchè penso che potrei avere un attacco di panico all'interno di un centro commerciale. PROBABILITÀ' DELLA MINACCIA: Se penso che l'attacco di panico sia probabile al 10%, sarò ansioso ma magari riuscirò ad entrare nei negozi se accompagnato. Se penso che la probabilità che abbia un attacco di panico è stimata al 90%, il livello di ansia salirà vertiginosamente. IMMINENZA: Se devo andare al centro commerciale tra pochi minuti avrò un livello d'ansia più alto rispetto se ci dovessi andare tra due mesi. GRAVITA': Se mi immagino l'attacco di panico e di riuscire a correre a nascondermi in bagno in modo che non mi veda nessuno, l'imbarazzo e la gravità dell'evento sarà percepita in modo minore. Se invece penso che sarò in imbarazzo al 90% , che tutti mi vedranno in preda al panico e penseranno male di me, la mia ansia salirà ancora di più. POTERE PERSONALE: Il pensare 'Potrei avere un attacco di panico, ma il mio terapista mi ha insegnato come usare la respirazione per calmarmi' è diverso dal "Avere un attacco di panico sarebbe assolutamente terribile ,potrei svenire e finire in ospedale' , perchè così l'ansia sale. AIUTO ESTERNO: E infine, è diverso pensare che, se mi venisse un attacco di panico in un centro commerciale le persone presenti mi potrebbero aiutare, dall'immaginarsi persone che mi ignorano o che potrebbero anche essere scortesi. Da ciò si può concludere come vari fattori portano ad innescare un'elevata ansia come la percezione dell'alta probabilità che ciò che si teme possa accadere e che se ciò avvenisse sarebbe gravissimo. C'è inoltre una sottostima delle proprie risorse personali ed esterne per farvi fronte. "Nel Disturbo d’ansia il difetto di elaborazione dell’informazione, causa della vulnerabilità e della persistenza dell’ansia stessa, può essere visto da un lato come una preoccupazione relativa al concetto di pericolo dall’altro come una sottovalutazione delle capacità individuali di farvi fronte (Back , Emery e Greenberg, 1985)" "La sovrastima del pericolo e la sottostima delle capacità di fronteggiarlo, riflettono nei disturbi d’ansia l’attivazione dei cosiddetti “schemi di pericolo”: “il nodo del disturbo degli stati d’ansia non coinvolge il sistema affettivo, come si è portati a credere, ma gli schemi cognitivi connessi alle sensazioni di pericolo, a causa dei quali la realtà esterna viene vissuta come estremamente pericolosa e il proprio sé come estremamente vulnerabile” (Beck 1985, p.192) |
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